Come affrontare ansia e panico

Ognuno ha una frase particolare che lo ferisce, che lo colpisce dritto alla pancia e gli fa male

Daniele Novara

Ansia.
Non serve definirla con un termine scientifico o con una definizione psicologica, tutti la conosciamo.
Quante forme assume? Pare ne soffriamo fin dalla nascita, si trasforma e si diversifica crescendo.
Ansia di non respirare, di andare a pezzi.
Ansia di separazione, di deludere gli altri, ansia da prestazioni scolastiche, sportive, lavorative.
Ansia di non amare abbastanza, di non essere amati, ansia di perdere la giovinezza, ansia di soffrire.

Sintomi più comuni: palpitazione, cuore a ritmo veloce, stomaco chiuso o bisogno incontenibile di mangiare, respiro affannoso, sonno inquieto. La partenza è nella mente? Nello stomaco? Il cervello emozionale è invaso dall’ansia. Più ci pensi che hai paura della scuola, degli altri, del cambiamento e più l’ansia cresce.
Una persona in ansia vuole controllarsi, controllare il proprio corpo per evitare vergogna e ne perde il controllo per il troppo stress da controllo!


Quindi è un circolo chiuso, una psicotrappola!

L’ansia è un malessere che invade la mente a qualsiasi età: bambini, giovani, adulti. Negli ultimi decenni registriamo, nei nostri studi psicologici, l’aggravarsi di questo fenomeno.

Si registrano attacchi di panico, sensazioni psicofisiche terribili date da ansia e paura insieme. Anni fa si vedeva l’esaurimento nervoso e fisico, ormai sparito. La salute e la malattia mentale hanno quindi un adattamento alla comunità moderna che cambia, manifestando altre debolezze.
Le metodologie di cura agiscono soprattutto nel dare un contenimento relazionale e sensibile alla persona, una comprensione di sé su aspetti di forza, su risorse rimaste bloccate, una rilettura di più ampio respiro delle cause emotive ed esperienziali scatenanti.

A volte bastano pochi incontri per fermare il fenomeno acuto, poi si lavora insieme per un rafforzamento e per lo smascheramento delle psicotrappole e le strategie per prevenirle.
L’umorismo e la leggerezza nell’affrontare il tema sono ingredienti importanti. Come il rilassamento e il movimento. Possono essere adoperati anche elementi semplici della vita quotidiana. Ad esempio, anche spezzoni di film e racconti per aiutare il rispecchiamento e la normalizzazione.

Se l’attacco di ansia è generato dalla società moderna sempre di corsa, dalle preoccupazioni che arrivano dall’esterno e dalle aspettative indotte, anche le soluzioni vengono proposte dallo stesso sistema e dalle persone che lo costituiscono.

Convivere con un pizzico di stress, di paura, di ansia, è possibile impararlo. Ed è una componente di noi arcaica con una funzione utile per la sopravvivenza, un’abitudine del nostro comportamento animale.
Rimanerne schiacciati, in psicotrappolati, non è volersi bene, o volerne agli altri che vivono accanto a noi.

Suggerimenti di lettura

Paul Auster
Daniel Pennac
Per le persone adulte spesso utilizzo la lettura del loro attacco di panico descritto da due grandi scrittori che amo molto, Daniel Pennac in ‘Storia di un corpo‘ e Paul Auster in ‘Diario di inverno‘.
David Grossman
Per le mamme e i papà suggerisco l’intero libro di David Grossman ‘Le avventure di Itamar‘.